mercoledì 14 marzo 2012

Destinazione Roma


La puntualità con la quale ci presentiamo all’appello alle 6 del mattino rivela come questa gita sia davvero attesa. Il piccolo drappello di genitori mattinieri fa le ultime raccomandazioni ma i ragazzi sono già partiti. 
La preghiera accompagna l’inizio del viaggio. Ringraziamo per questa opportunità e affidiamo al cuore di Maria tutte le persone che ce l’hanno regalata.
Dedichiamo le prime energie della giornata alla composizione delle camere. Dobbiamo coniugare i desiderata e l’oggettività dei posti letto proposti per ciascuna stanza. Alla fine della lunga trattativa giungiamo a una possibile soluzione, apparentemente tutti sono contenti.
La sosta all’autogrill per la colazione è opportuna. Ripartiamo affrontando l’Appennino in compagnia di “John English”, film che introduce l’intensità culturale di queste giornate. Forse il film, ma soprattutto la guida sicura del nostro autista Stefano, ci porta velocemente verso la città eterna. A Fiano Romano ci fermiamo per il pranzo che consumiamo proprio sotto la porta che simbolicamente introduce alla città di Roma.
Non troviamo traffico e rapidamente raggiungiamo Bologna, anche perché il tempo passa giocando insieme: scopa, uno ma anche PSP e cellulari, non mancano però giochi più tradizionali e meno tecnologici. “Nomi, cose, città” vede la partecipazione divertita di una decina di ragazzi e così scopriamo che da oggi qualcuno ordinerà “Spaghetti all’istice” piuttosto che “all’astice”, che il fronte bio offrirà del “rapano” piuttosto che della semplice “rapa”, mentre Montepulciano diventa Montepulcino…. 

Attraversando l’Eur arriviamo a San Paolo fuori le mura. La visita della grande basilica è occasione per iniziare anche a riflettere sulle nostre scelte, sulle nostre domande e sulle nostre attese riguardo la Fede. Veniamo introdotti alla conoscenza dei grandi tesori di questa chiesa: la statua di San Paolo, le 146 colonne del quadriportico, la Porta Santa e poi, all’interno, le 5 navate, l’arco di Galla Placidia, la tomba del Santo, il ciborio di Arnolfo di Cambio, il candelabro del Vassalletto, la grande abside con i suoi mosaici. Ci fermiamo in preghiera davanti alla cappella del Santissimo Sacramento. Qui sono custoditi la statua lignea di san Paolo, straordinariamente scampata all’incendio disastroso del 1836 e il crocifisso miracoloso che la tradizione vuole sia stato adorato da santa Brigida di Svezia e che a lei abbia parlato.  Visitiamo anche il famoso chiostro. La stanchezza inizia a farsi sentire e il nostro vociare diventa sempre di più uno schiamazzare. Dopo l’immancabile sosta al negozio di souvenir e ai servizi igienici, riprendiamo il pullman che ci conduce all’Abbazia delle Tre Fontane, luogo della morte di san Paolo. Non riusciamo a entrare a visitare tutti i luoghi a motivo dei lavori di restauro e delle funzioni religiose. Anche se è difficile, proviamo tuttavia a fermarci a comprendere di che cosa Paolo ci parla in questi luoghi. Don Roberto suggerisce di salire nella chiesa delle Piccole Sorelle di Charles De Foucauld. Qui l’Eucaristia è sempre esposta e sempre qualcuno dedica del tempo alla preghiera contemplativa. Alcuni ragazzi accolgono la proposta, mentre gli altri “saccheggiano” il negozio dei monaci Trappisti dove il vero protagonista è il cioccolato. Temiamo che il traffico renda più lungo il raggiungimento della casa che ci ospiterà. Per questo alle 17.30 prendiamo la strada che ci conduce in via dei Troili, dove è situata la casa di accoglienza delle suore Francescane Angeline.
Suor Barbara ci accoglie e i ragazzi prendono contatto con le stanze e gli ambienti della casa. Una buona cena introduce la serata che si caratterizza da un gioco comunitario. Intorno alle 23.00 la preghiera di ringraziamento, di affidamento e di richiesta di perdono conclude (si fa per dire) la giornata. Siamo tutti invitati a riposare. Lentamente, anche i più rumorosi si abbandonano al meritato e ristoratore riposo.

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